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Incostituzionalità dell'imposta sui redditi da lavoro dipendente da giubilazioni

Il 1° ottobre scorso, la Corte Suprema di Giustizia della Nazione ha confermato la sentenza della Sala 2 della Cámara de la Seguridad Social per l'auto "Calderale Leonardo Gualberto c/ ANSES s/Reajustes varios" senza entrare nel merito della questione, attraverso il meccanismo previsto dall'art. 280 del Código Procesal Civil y Comercial de la Nación. In questo modo, il tribunale supremo ha dichiarato l'incostituzionalità dell'art. 79 inc. c) della legge. 79 inc. c) de la ley 20.628 de impuesto a las ganancias, que grava como ganancias de cuarta categoría a las provenientes de las jubilaciones, pensiones, retiros o subsidios de cualquier especie en cuanto tengan su origen en el trabajo personal y en la medida que hayan estado sujeto al pago del impuesto, y de los consejeros de las sociedades cooperativas.

 

Si noti che il fatto che la decisione sia stata presa attraverso il procedimento stabilito dall'art. 280 del Código Procesal Civil y Comercial de la Nación, cioè senza che la Corte faccia un'analisi della questione, non deve necessariamente dare importanza al fallo; la Corte ha utilizzato la figura dell'articolo 280 come un certiorari positivo, accettando i casi in cui è notoria l'assenza di cumplimiento di requisiti formali e non entrando in un'analisi come un modo per eliminare i recaudos de admisibilidad incumplidos en virtud de la trascendencia che si trovano in questi casi. In un fallo record Ekmekdjianc/ Sofovich, i Ministri Petracchi e MolinéO'connor hanno sostenuto che "corresponde precisar que el Art. 280 (...) no debe ser entendido como un medio que sólo consienta la desestimación de los recursos que no superen sus estándares. Si, como ha quedado asentado, aquél constituye una herramienta de selección dirigida a que la Corte posea un marco adjetivo que le haga posible un acabado y concentrado desarrollo de su papel institucional, deberá reconocerse, al unísono, che questa disposizione permette anche di considerare ammissibili le apelaciones che entrano chiaramente in questioni di trascendenza, non ostante l'inosservanza di determinati criteri formali, a condizione che il rito delle procedure non diventi un elemento frustrante dell'efficienza con cui questo ruolo deve svilupparsi."[1]

 

La Corte aveva già risolto l'incostituzionalità di gravar a las jubilaciones con l'impuesto a las ganancias nel caso di una ex-legisladora di Entre Ríos, nel marzo di quest'anno, ma aveva evidenziato il caso nella situazione di vulnerabilità della richiedente, che soffriva di una malattia.[2] Al contrario, in occasione del fallo confermato, la Sala 2 della Cámara de la Seguridad Social ha motivato la sua decisione in base al fatto che l'integrità degli haberes previsionales è una questione fondamentale di sicurezza giuridica, sancita dall'art. 14 bis della Costituzione Nazionale. bis della Constitución Nacional, e come tale deve essere protetto, indipendentemente dalla situazione di vulnerabilità in cui può trovarsi il giubilato. En este sentido, resaltaron la siguiente doctrina del Máximo tribunal: "...una considerazione particolarmente attenta affinché, in questi casi, non vengano intaccati i caratteri di "integralità" e "irrinunciabilità" dei benefici della sicurezza sociale, poiché l'obiettivo di questi è la riduzione dei rischi di "sussistenza" e "anzianità", momenti della vita in cui l'assistenza è più necessaria. I suoi titolari sono ciudadanos e habitantes che, al termine della loro vita lavorativa, si affidano, in linea di principio in modo assoluto, alla percezione effettiva delle prestazioni che, in base al mandato costituzionale, gli corrispondono"[3].

 

I camaristi hanno capito che è contraddittorio riconoscere che i benefici previsionali sono protetti dalla garanzia costituzionale di integrità, proporzionalità e sostenibilità, da un lato, ma classificarli come una rendita, un guadagno, un rendimento o un guadagno di cui si fa carico il medesimo Stato, che è l'unico responsabile del mantenimento della validità e dell'efficacia dei principi costituzionali, dall'altro. Sostengono che "è irragionevole e privo di qualsiasi logica giuridica, assimilare o equiparare le prestazioni della sicurezza sociale a rendimientos, rentas, enriquecimientos, ecc. obtenidas como derivación de alguna actividad con fines de lucro de carácter empresarial, mercantil o de negocios productores de renta, que la ley tipifica con lujo de detalles en su articulado. La persona con status de jubilado, en el supuesto que durante su desempeño como trabajador activo su salario hubiere superado el mínimo no imponible que contempla la ley vigente, debió haber sufragado este impuesto en la categoría prevista en el art. 79 de la ley 20.628, che indica come ganancia: "el trabajo personal ejecutado en relación de dependencia". Da ciò si può dedurre che l'aporte en concepto de impuesto a las ganancias que grava a los jubilados, sería percibido por el Estado en dos oportunidades con respecto a la misma persona, lo cual podría configurar una doble imposición y a la vez un enriquecimiento ilícito para éste". Inoltre, si rimanda a quanto sostenuto dalla Cámara Federal de Paraná: "...il beneficio jubilatorio non è un guadagno ai sensi della legge tributaria, ma un debito sociale che si cumula reintegrando i contributi versati al sistema previsionale. Di conseguenza, se si considera la jubilación come un reintegro o un debito sociale, si può applicare l'imposta sui contributi versati nella vita attiva e ripetere la tassazione sui medesimi contributi per devolverli in forma di beneficio previsionale, produce agravio a diversas garantías constitucionales al afectar la naturaleza integral del beneficio y el derecho de propiedad como consecuencia de una doble imposición y el carácter confiscatorio de la reducción (...)) Resulta contrario a los principios constitucionales de integralidad del haber previsional su reducción por vías impositivas".[4]

 

A questo proposito, va detto che la doppia imposizione non è di per sé incostituzionale; l'esercizio concomitante di facoltà impositive permette che un medesimo fatto imponibile sia trattato da diverse autorità di potere sempre e quando queste agiscono all'interno dei limiti dei loro poteri. La situazione è incostituzionale quando questa duplice imposizione risulta confiscatoria, perché viola il diritto alla proprietà garantito dagli artt. 17 e 14 della Costituzione, applicabile a tutti i tributi. Nel caso in esame, l'argomentazione relativa alla doppia imposizione è discutibile, in quanto nel subliteno si tratta di due giurisdizioni che agiscono su una stessa attività, ma di un unico ordine di potere che agisce su due circostanze diverse ma correlate. Il punto in realtà è che percepire un giubileo non deve essere considerato un effetto imponente dell'imposizione dei guadagni, perché il giubileo non rappresenta un guadagno; y obligar a un jubilado cuando se halla en estado de pasividad, sin desarrollar actividad lucrativa de carácter laboral o mercantil, a sufragar un impuesto de dichas características colisiona directamente con la garantía constitucional de integralidad de los haberes previsionales.

 

Per quanto riguarda l'integrità delle giubilazioni, il Máximo Tribuna ha sostenuto che "la necessità di mantenere una proporzione giusta e ragionevole tra l'età della vita e la situazione degli attivisti, è una conseguenza del carattere integrale che riconosce la Ley Suprema a tutti i benefici della seguridad social e dell'intima vinculación che custodisce le prestazioni assicurate al lavoratore, con quelle di natura previsionale, che sono finanziate primariamente con i contributi versati durante il servizio. I diritti a una retribuzione giusta e a un salario minimo vitale e mobile, diretti a garantire alimentazione e vita, istruzione, assistenza sanitaria e, in definitiva, una vita dignitosa, trovano il loro corrispettivo nelle giubilazioni e nelle pensioni pubbliche che devono essere garantite ai lavoratori quando entrano in pensione. Qualsiasi situazione che impedisca il funzionamento effettivo dei benefici della sicurezza sociale, così come sono stati creati dal legislatore seguendo il mandato costituzionale, sia che si tratti di ridurli o di eliminarli, renderà irrisoria la clausola costituzionale e vacanti di contenuto i principi che essa contiene"[5].

 

È auspicabile che in futuro la Corte Suprema manifesti esplicitamente la sua posizione al riguardo in relazione all'imposizione di un reddito eccessivo, analizzando a fondo il tema e stabilendo un criterio chiaro. In tutti i modi, il fallo rappresenta un progresso nella difesa dei diritti dei giubilati e deve essere considerato come un precedente.

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Por Laura Lafuente
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